Aromaterapia: Note di testa, cuore, fondo

NOTE di TESTA : Si percepiscono  subito dopo l’applicazione del profumo sulla pelle. Sono rappresentate dagli elementi più volatili. Leggere, fresche, ed effimere, sono rappresentate da note esperidee (es. arancio, bergamotto, limone, mandarino) o erbacee (es. lavanda, rosmarino, salvia); attirano l'attenzione e fanno intuire l'evoluzione del profumo, fondendosi con gradualità e armonia alle note di cuore.

NOTE di CUORE (o corpo): Si percepiscono  nelle ore che seguono la scomparsa della nota di testa.
Sono note dominanti rappresentate dagli elementi più pesanti che si sprigionano per circa 4/6 ore e che esprimono il tema principale o carattere del profumo. Sono per esempio note fiorite (es. gelsomino, mughetto, rosa, tuberosa) o speziate (es. cannella, chiodi di garofano, coriandolo).

NOTE di FONDO (o coda): Sono elementi persistenti e meno volatili che durano anche più giorni e che sono avvertite solo impercettibilmente attraverso le note di testa, rinforzando anche le note di cuore, di cui controllano la velocità di evaporazione. Sono per esempio note di boises (es. legno di cedro, patchouli, sandalo) o balsamiche ( es. benzoino, mirra).
Per estrarre gli oli essenziali dalle piante ci sono vari metodi: distillazione a vapore, distillazione a secco, pressione a freddo, metodo dei solventi volatili, enfleurage, estrazione con etanolo.

Nella distillazione a vapore, metodo di produzione iscritto nella Fu XII Edizione, viene fatto passare il vapore acqueo attraverso le parti di pianta ricche in essenze in un appropriato apparecchio. Il vapore acqueo può essere introdotto da una sorgente esterna o generato da acqua portata ad ebollizione sotto la materia prima o mediante acqua portata ad ebollizione nella quale viene immersa la materia prima vegetale.

Successivamente il vapore acqueo e l’essenza vengono condensati. Dopo olio e acqua vengono separati per decantazione. Questo metodo fu scoperto nell'XI secolo dal già citato Avicenna.

Nella distillazione a secco, metodo presente in Fu XII Edizione, l’essenza è ottenuta per riscaldamento ad alta temperatura di steli o scorza in un adatto apparecchio senza l’aggiunta di acqua o vapore.

Con la pressione a freddo invece l’olio essenziale viene ottenuto per spremitura, infatti l’essenza è nota come spremuta a freddo. Si applica soprattutto alle scorze degli agrumi. Si utilizza un torchio. Questo metodo noto in Fu XII Edizione come procedimento meccanico, prevede la spremitura dell’essenza dal pericarpo (scorza) e successiva separazione con procedimento fisico.

Mentre nel metodo dei solventi volatili vengono utilizzati solventi organici che assorbono le essenze. In un recipiente si effettuano lavaggi della parte contenente olio essenziale con un solvente volatile che possiede un alto potere solubilizzante e si elimina facilmente per evaporazione.

Si ottiene alla fine il concentrato profumato e colorato, più o meno solido detto concreta e il solvente che verrà riutilizzato.

Nell’efleurage a freddo si mettono le parti contenenti essenze su una lastra di vetro ricoperta di grasso che ne assorbe l’odore. Si ottiene quindi una pomata profumata che viene raschiata e lavata in alcool ottenendo un olio profumato che viene filtrato, dando origine all’”assoluta”.

Nell’enfleurage a caldo invece le parti contenenti essenze vengono messe nel grasso fuso a bagnomaria e mescolate per due ore. Dopo il grasso saturo viene filtrato con lo stesso procedimento dell’enfleurage a freddo.

Nell’estrazione con etanolo le parti contenenti essenze vengono messe a macerare in etanolo e poi successivamente filtrate.
Dopo il processo di estrazione, in alcuni casi, all’essenza può essere aggiunto un adatto antiossidante (Fu XII Edizione).