Colesterolo [1] Descrizione

DEFINIZIONE E STRUTTURA
Il colesterolo è una sostanza steroidea appartenente ai lipidi (grassi). E’ molto diffuso negli organismi animali dove è presente libero o sotto forma di estere.

Ha un ruolo molto importante per il nostro organismo: è un costituente delle membrane cellulari ed è il precursore di ormoni steroidei, vitamina D e acidi biliari.

Il termine deriva dal greco antico, χολή ( colos =bile ) e στερεός ( stereos=solido, perché cristallizzabile). Infatti per la prima volta è stato trovato nei calcoli della cistifellea sotto forma di scaglie inizialmente da François Poulletier de La Salle e poi da Benjamin Gottlob Fridericus Conradi nel 1775. 

Nel 1815 è stato chiamato colesterina da Michel Eugène Chevreul e successivamente colesterolo nel 1894, dopo che ne era stata scoperta la natura alcolica da Marcellin Berthelot. Nel 1888 lo studioso Friedrich Reinitzer ha definito la formula empirica del colesterolo e nel 1919 Adolf Otto Reinhold Windaus quella di struttura, poi corretta nel 1932. Nel 1975 John Cornforth ha chiarito la stereochimica di questa molecola e ha stabilito la configurazione.

Come sopra detto il colesterolo è una sostanza di natura steroidea. Infatti è costituito dal nucleo ciclopentanoperidrofenantrene: nucleo tetraciclico tipico degli steroidi. La formula bruta è C27H46OH.

Il colesterolo è una sostanza solida di struttura cristallina (forma due tipi di cristalli: aghiformi e poliedrici), quasi inodore, di colore bianco. E’ praticamente insolubile in acqua, moderatamente solubile in alcool e molto solubile nei solventi organici, in grassi e oli.

BIOSINTESI
L'uomo produce la maggior parte del colesterolo necessario e solo una piccola parte viene assunta giornalmente con l'alimentazione.

La quantità di colesterolo prodotta dall’organismo e quella assunta con la dieta sono soggette a meccanismi regolatori, in modo tale che in condizioni di equilibrio la somma delle due quantità corrisponde al colesterolo eliminato con la bile come colesterolo libero e come acidi biliari.

Tutte le cellule dell'organismo sono capaci di sintetizzare colesterolo a partire dall'acetil-coenzima A, ma l'organo centrale del metabolismo del colesterolo è il fegato.

Il colesterolo svolge molte funzioni sia strutturali sia metaboliche. E’ un componente essenziale delle membrane di tutte le cellule animali, della guaina mielinica dei nervi, e’ un componente necessario per la crescita e la divisione cellulare, per lo sviluppo embrionale. E’ il composto base nei processi di sintesi degli ormoni steroidei da parte delle ghiandole surrenali (aldosterone, cortisolo) e delle gonadi (come testosterone e estradiolo), della Vitamina D, degli acidi biliari.

Nel sangue il colesterolo e i lipidi sono trasportati sotto forma di complessi macromolecolari di lipidi e proteine noti come lipoproteine. Le lipoproteine sono formate da un nucleo centrale di lipidi idrofobici ovvero da trigliceridi o esteri del colesterolo, circondato da un involucro idrofilo formato da sostanze polari come fosfolipidi, colesterolo libero e apolipoproteine coniugate. Esistono sei diverse classi di lipoproteine.

Differiscono per composizione del nucleo lipidico, tipo di apoproteine, dimensioni e densità. In base alla densità vengono classificate in: lipoproteine ad alta densità (HDL=high density lipoproteins); lipoproteine a bassa densità (LDL=low density lipoproteins); lipoproteine a densità molto bassa (VLDL=very low density lipoproteins);  lipoproteine a densità intermedia ( IDL=Intermediate Density Lipoprotein); chilomicroni; frammenti di chilomicroni. Ogni classe di lipoproteine svolge un ruolo specifico nel trasporto dei lipidi nel sangue.

IL COLESTEROLO NEL SANGUE
La colesterolemia è la concentrazione delle lipoproteine plasmatiche che circolano nel sangue a digiuno. Viene distinta in colesterolemia totale, LDL, non-HDL (colesterolo totale - HDL, ovvero colesterolo VLDL, lDL e LDL ) e HDL. Il 65-70% del colesterolo plasmatico è trasporato dalle LDL.

I livelli di LDL sono correlati con il rischio cardiovascolare, infatti Il colesterolo trasportato dalle LDL viene chiamato «colesterolo cattivo». Mentre le HDL, che trasportano il 20-25% di colesterolo plasmatico, sono inversamente correlate al rischio cardiovascolare, infatti il colesterolo trasportato dalle HDL viene chiamato «colesterolo buono». I valori della colesterolemia dipendono:

1) dall'equilibrio tra assorbimento intestinale, sintesi endogena (cioè colesterolo prodotto dal nostro organismo), eliminazione  del colesterolo attraverso la bile e trasformazione del colesterolo in acidi biliari (necessari per la digestione e l’assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili);

2) dal tempo di persistenza in circolo delle lipoproteine plasmatiche che è funzione del loro metabolismo plasmatico.

L'organizzazione mondiale della sanità (OMS / WHO) consiglia il valore della colesterolemia totale inferiore a 200 mg/dl. Molto importante è la suddivisione di colesterolo LDL e HDL.  Tanto più il rapporto è favorevole alle LDL, tanto più alto è il rischio di malattie cardiovascolari.

Il rapporto ottimale colesterolo totale/HDL è non superiore a 5 per gli uomini e a 4,5 per le donne. L'unione dei due parametri (colesterolo LDL e rapporto colesterolo totale/HDL) consente una migliore predittività dei rischi di mortalità cardiovascolare. Per una corretta valutazione del rischio cardiovascolare è comunque necessario considerare il rischio globale del singolo individuo.